Un metodo non invasivo - Il meccanismo, ideato da Majid Warkiani del Centre for Nanomedicine, "centrifuga" e isola lecellule tumorali circolanti (CTC) che vengono diffuse nel flusso sanguigno da un tumore solido. "E' come una biopsia liquida non invasiva - ha spiegato l'esperto - che può segnalare la presenza di qualsiasi tipo di cancro solido, che sia ai polmoni, al seno o all'intestino, senza dover ricorrere alla chirurgia".
Il biochip potrà essere usato sia per una diagnosi tempestiva, sia per monitorare la risposta del paziente ai trattamenti. "Il potenziale tuttavia si spinge molto oltre queste funzionalità", scrive Warkiani.
Sangue ripulito - Perfezionando il sistema di filtraggio, tutto il sangue del paziente potrà essere "lavato" e depurato, rimuovendo le cellule pericolose e riciclando il resto del sangue. Il biochip "porterà una rivoluzione nel trattamento del cancro", ha osservato Warkiani. E ha aggiunto: "Si potrà continuare a filtrare via le cellule pericolose, prolungando la vita del paziente".
FONTE: www.tgcom24.mediaset.it